LA
CORDA
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Ti guardo mentre tratti il mio corpo come se fosse quello di una
bambola di pezza, e mai mi sei sembrato tanto imponente ed
importante! Tiri le corde, trasmettendomi la forza che ci metti
fino alla fibra più recondita del mio corpo. Per te non esiste più
la mia mente o la mia volontà, io sono solo carne da costringere
dentro la gabbia che stai costruendo su misura della tua fantasia,
in cui stringi ogni parte di me fino al limite della sopportazione.
Le tue mani mi manovrano come se fossi un puro oggetto, senza
delicatezza, eppure tenerissime... Le sensazioni si accavallano
dentro di me sempre più forti, scoppiano nel corpo e poi nella mente
come stelle filanti, che scivolano leggere come carezze... Poi
diventano frustate quando improvvisamente tiri con forza...
La corda diventa viva sul mio corpo, la sento penetrare fino
nelle profondità... Ora bacia, ora carezza, ora morde, ma non è
mai inerte. Sembra un prolungamento delle tue mani, della tua
frusta, che hai usato fino a qualche istante fa,
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in modo da rendere la mia pelle sensibile anche al tuo respiro
che sento vivo come una carezza in ogni istante. Il nodo è
chiuso, preme tra i miei seni come se fosse un prezioso diamante, ma
molto più caldo e vivo, so già che tra poco si farà sentire, mi
regalerà le prime sensazioni dolorose, le aspetto, le bramo...
Ora fai scivolare per interminabili istanti la corda tra le mie
gambe, proprio tra le labbra già bagnate, ti prendi il tempo di
sistemarla in modo che si faccia sentire ad ogni mio più piccolo
movimento, facendola scorrere sul centro della mia eccitazione. |
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I miei sensi sono tesi ad ogni tuo gesto, reagendo come
impazziti ad ogni sensazione che va ad aggiungersi alle altre, e
cercando di anticipare ogni tua mossa. Diventa assolutamente
istintivo, cercare l'istante del dolore, per sfuggirlo all'istante
dopo, e poi tornare a cercarlo... in un gioco ossessivo, ma
bellissimo... La corda continua il suo percorso, fatto di nodi,
di passaggi, di sfregamenti, che poco alla volta m'immobilizzano
completamente. Il mio corpo diviene un passaggio dopo l'altro, un
essere solo fatto di carne e corda, di corda e carne... e sensazioni
che s'inseguono lungo i nervi ed i muscoli. Non è più necessario
che io mi muova per avvertire le sensazioni, basta che io tenda e
rilassi i muscoli e mi sento assalire da quel miscuglio stupendo che
mi fa girare la testa... Un ultimo nodo e la tua fatica è
finita, Padrone, mi hai trasformata in una statua di corda e carne,
che paga ogni movimento con la moneta del dolore, quello sottile,
profondo, che fa gemere sommessamente, e che tu leggi nei miei
occhi... |
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Ma tu non vuoi un oggetto inanimato; mi rilasso un istante
quando mi abbracci e inizi a carezzarmi lievemente... Le corde così
tese lasciano scoperte porzioni di pelle che sono sensibilissime, e
le tue carezze sono piacevolmente dolorose, mi entrano perfino
dentro, tocchi un braccio ed è come se la tua mano mi sfiorasse
tutta contemporaneamente...
Era troppo bello per durare... hai lasciato che io vagassi ad
assorbire ogni stilla di sensazione che mi stavi
regalando, |
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quando improvvisamente sostituisci alla carezza delle tue mani
quella bruciante del gatto... improvvisamente tutto il mio corpo
urla, il colpo inaspettato mi fa tendere ed è un'esplosione unica
che mi prende tutta... Non mi lasci neppure prendere fiato, uno
dietro l'altro in una successione che mi costringe ad urlare tra le
lacrime, a tendermi contro di te, aggiungendo dolore a dolore. Le
corde che fino ad un istante prima mi stavano regalando sensazioni
amichevoli e leggere, diventano nemiche del mio ribellarmi,
penetrandomi nella carne, mordendo a fondo, rendono drammatico
perfino il mio lamentarmi... Provo disperatamente a ribellarmi
alla marea di sensazioni che rischia di sommergermi, mi pare di
impazzire... non esiste un solo centimetro della mia pelle che non
invochi pietà... Il tempo assume una dimensione irreale, gli istanti
sembrano eterni... non ce la faccio... non ci riesco, mi sembra di
impazzire... |
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E... mi sembra di sognare quando comincio ad avvertire la
tua voce, mi parla all'orecchio, ma è talmente ovattata per la mia
mente che mi sembra lontanissima. Mi blandisce, mi calma, mi
rassicura... mi ama... Allora le lacrime sembrano veramente non
avere fine, continuo a piangere mentre mi sciogli, percorrendo a
ritroso il lungo cammino che hanno fatto poco prima. Le sento
che mi lasciano poco alla volta... ma è strano, non è una sensazione
di sollievo quella che provo... |
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Il dolore si allevia, mano a mano che i nodi si sciolgono,
ma io mi sento sempre più nuda, come le corde scivolano a terra, mi
mancano...
E mi rendo conto con spavento che un attimo fa
ero immobile, ma libera come non mi sono mai sentita, libera da me
stessa, libera dalla mia volontà, libera di subire qualsiasi cosa tu
volessi, libera per te, Padrone mio... Libera di amarti con
tutte le fibre misteriose del mio essere.
WANDA | |
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